Celebrare importanti ricorrenze come il centenario della nascita di un grande scrittore porta spesso con sé il rischio di scadere in una facile retorica. Fortuna che Leonardo Sciascia da Racalmuto, fin da quell’8 gennaio 1921 che lo ha visto nascere, con la retorica ha sempre rifiutato di venire a patti. E su questa medesima scia, sul riverbero ancora tremendamente ingombrante della sua intransigenza intellettuale siamo obbligati a muoverci se vogliamo coglierne la grandezza. Quella di un uomo che dai cantucci riservati e familiari del proprio paesino ha saputo portare alla luce con maestria le inquietudini del proprio tempo non soltanto su un piano appena politico o sociale (sebbene in questi ambiti i suoi meriti siano enormi), ma soprattutto esistenziale, umano. Le stesse inquietudini oggi affliggono e confondono anche noi contemporanei, che alla voce quasi profetica e senza mezze misure di Sciascia sentiamo di dover risalire con fervore e riconoscenza sempre crescenti. È un irriducibile rigore morale dinanzi alla complessità della vita e della storia, un sano e incrollabile amore per la verità, o per ciò che quantomeno gli si avvicina, quello che più permane dell’eredità sciasciana. Un lascito che, al di là della Sicilitudine, dell’Illuminismo e di tutte le altre definizioni a partire dalle quali lo si vuole sintetizzare, è prima di tutto un monito a vigilare affinché l’opportunità di credere in qualcosa sia sempre una scelta e non un’imposizione. E questo, insegna Sciascia, non potrà mai essere in discussione. Nemmeno tra altri cento anni.


Il padre della Sicilia moderna: il Candido e l’inno alla vera libertà

Sciascia e Pasolini: gemelli diversi
a caccia della
stessa verità

Così raccontò
la sua Sicilia
sulle pagine
del NY Times

Gli inizi da poeta:
nei suoi versi
una Sicilia bella
e disperata

Il miraggio
dell’isola
nei viaggi
in Europa

L’intesa con Guttuso: i siciliani
sempre vitali
anche se in crisi

Le scomode
verità ne
“Il giorno
della civetta”

I siciliani,
il silenzio
e le promesse
non mantenute

Il dialetto
siciliano
e l’assenza
del futuro

La trattativa
Stato-mafia:
le sue intuizioni
di 50 anni fa

Sciascia
e la scuola
tra problemi
di ieri e di oggi

Trent’anni
senza Sciascia:
così ci insegnò
ad essere umani


Il nostro impegno è offrire contenuti autorevoli e privi di pubblicità invasiva. Sei un lettore abituale del Sicilian Post? Sostienilo!

Print Friendly, PDF & Email